L’Ospedale per cui lavoro ha deciso di aderire in modo integralista ad un decreto regionale secondo il quale gli operatori sanitari in servizio o in reperibilità debbano avere una alcoolemia a livello 0. Non sotto lo 0,5 come descritto per legge alla guida, ma proprio zero. Ovvero da quando entri in turno non devi aver bevuto da circa 6 ore. Non dico esserti ubriacato, ma nemmeno aver bevuto un bicchiere di vino.
Allora, iniziamo a dire che questo provvedimento è giusto e sacrosanto, ma permettetemi alcune riflessioni.
Innanzi tutto non mi è mai capitato di lavorare con gente anche solo vagamente brilla, ma vabbè, la mia esperienza non fa statistica, ma, se vogliamo proprio andare a guardare, il primo rischio professionale per noi anestesisti non è l’alcolismo, ma l’abuso di sostanze stupefacenti. Noi siamo quelli che firmano i registri e contano i farmaci, l’accesso alle sostanze e semplicissimo e qualche caso di tossicodipendenza nella mia carriera l’ho incontrato. (Tranquilli, tutta gente che in breve è stata allontanata, in quanto pusher di professione i tossici li annusiamo lontano un chilometro).
Per un cavillo burocratico, però, siamo stati esclusi dalle categorie professionali sulle quali dosare le sostanze d’abuso, per cui, in buona sostanza, non possiamo bere una birretta a pranzo se andiamo a fare la notte, ma possiamo drogarci. E qui il primo controsenso. In realtà questo è persino un bene, perchè le droghe, intese come benzodiazepine e oppioidi, restano nel sangue e nelle urine per parecchi giorni e settimane, per cui, se ti sei preso un Contramal per il mal di schiena o 10 gocce di EN per riuscire a dormire dopo un turno di notte, non corri il rischio di finire alla gogna. In questo caso salvi tutti, tossici efferati, insonni e portatori sani di lombosciatalgia. Ma andiamo avanti.
Sinceramente, non bere nelle ore precedenti al turno o alla reperibilità non è un gran sacrificio, anche se questo significa che per circa metà del tuo tempo libero un bicchiere di vino a pasto te lo scordi e, visto che viviamo in quella parte d’Italia che produce i rossi migliori del mondo, questo può essere, in effetti, piuttosto seccante.
La cosa che, però, ha irritato tutti noi è stata la campagna di terrorismo, ai limiti della minaccia, con cui l’amministrazione ha comunicato le nuove disposizioni. E’ capitato a tutti noi di sentirsi dire:”Se agli esami del sangue di controllo ti trovo gli enzimi epatici sballati, ti mando al SERT!”. E no, testa di cazzo, mi fai fare un’ecografia, perchè magari ho preso l’epatite da un paziente, oppure ho i calcoli alla coleciste o magari mi è venuto il cancro.
Altra perla di saggezza del Torquemada amministrativo è stata:”Io mi dedicherò anima e corpo a questa campagna e mi rendo disponibile fin d’ora ad essere reperibile H24 per venire a fare gli alcool test in Ospedale!”.
Oh gioia e giubilo! Giuralo! Perchè allora sarà nostra cura e premura chiamarti a casa tutte le volte che veniamo chiamati in reperibilità, giorno e notte, in settimana o nel weekend, perchè tu venga a farci soffiare nel palloncino. Ti faremo fare così tanti chilometri in un mese che alla fine con i bollini del benzinaio ci potrai comprare un appartamento.
Altro aspetto da non trascurare è la cagionevole salute degli operatori sanitari. Può succedere, e succede con una certa frequenza tra medici e infermieri, che a ridosso del turno qualcuno si ammali e chiami i colleghi per farsi sostituire. In quel caso come facciamo?
Mettiamo caso che una mia collega mi chiami perchè ha l’influenza e deve fare la notte e io abbia approfittato di una bella domenica di sole per farmi una grigliata in giardino con un altro paio di colleghe. Non siamo reperibili e due giri di Prosecco sono già andati. Anche volendo non possiamo coprirle il turno, perchè al di fuori dei limiti consentiti. In quel caso la collega dovrà andare a lavorare rischiando di contagiare i pazienti, oppure gli unici colleghi astemi inizieranno a bere per disperazioni, perchè chiamati per tutte le mutue del Reparto.
Vi ripeto che io non contesto la ragionevolezza del provvedimento, ma l’ottusità nell’attuarlo. Chi dice o pensa che il nostro mestiere sia una missione e che noi siamo una via di mezzo tra i santi e i martiri si sbaglia di grosso. Siamo lavoratori, gente che mangia, beve alcoolici e scopa. Preferibilmente al di fuori dell’orario di lavoro, ma nessun voto monacale ci lega allo Stato o all’Azienda.
Ah, dimenticavo! Gli Amministrativi, quelli che vengono a farci il palloncino, sono esonerati da tale provvedimento.
A voi le conclusioni, a me un bicchiere di Alta Langa ghiacciato.
Prosit.