Archivio mensile:giugno 2013

Dottor Stranamore

Esiste una leggenda metropolitana secondo la quale gli ospedali siano alcove vivacissime, luogo di tresche, tradimenti e colossali scopate. Io non so quali ospedali frequentiate voi, ma quelli che frequento io sono alquanto lontani da questo stereotipo. Un po’ mi dispiace smontare questa convinzione collettiva e vi ringrazio da parte di tutti noi per la fiducia, noi per i quali la nudità dei corpi ha perso da tempo l’esclusiva connotazione sessuale. Ma no, negli ospedali non si tromba più che in qualsiasi altro luogo di lavoro. Continua a leggere

Quanto vale la vostra vita?

In queste ultime settimane sto lavorando parecchio, sia durante i turni di guardia, sia durante le reperibilità. Passo molte più ore in ospedale che a casa mia, con la mia famiglia e, proprio durante uno di questi turni, mi sono fermata a fare due conti.

Mi sono chiesta quale fosse il valore materiale, monetario, di tutta questa mole di lavoro. Il valore morale lo conosco ed è, alla fine, l’unico per cui valga la pena continuare con questo mestiere. Anche il valore del mio tempo lì dentro conosco bene: 2500 euro netti al mese, che possono raggiungere i 3000 euro, quando mi massacro di ore, quando mi tolgono letteralmente la pelle di dosso. Sta a me decidere se ne vale la pena o meno. Per adesso mi sta ancora bene, nel futuro non lo so, non ne sono certa, ma questo è un altro discorso.

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Caffè e sigaretta

Il Rianimatore di notte è quello che sta nella sua Rianimazione a badare ai propri scassatissimi pazienti, ma è anche quello che risponde alle chiamate urgenti da tutti i reparti e dal Pronto Soccorso.

Io lavoro in un ospedalino, lo sapete, di notte c’è solo un Rianimatore all’interno e uno reperibile da casa. La scorsa notte era di guardia la mia amica e io reperibile. Sono stata chiamata subito, alle 20: “Paola, stiamo andando in sala, vieni giù.”. Eh, che due palle, arrivo. Continua a leggere

Non è un posto per signorine

I chirurghi sono razza strana, ve ne ho parlato molte volte. Io ne ho sposato uno, so di cosa parlo, fidatevi.

I chirurghi sono le star, sono il Mick Jagger che sale sul palco con la folla urlante che grida il loro nome. Noi siamo i tecnici del suono, quelli nell’ombra, quelli che fanno funzionare lo spettacolo, quelli che fanno sì che Mick faccia la star. Continua a leggere

Il paziente Stefano Cucchi

Oggi hanno annunciato la sentenza del caso Cucchi. Condannati per omicidio colposo i sei medici che l’hanno avuto in cura presso l’Ospedale Sandro Pertini, assolti gli infermieri e gli agenti penitenziari.

Andate a cercarvi i particolari, se volete, io qui, oggi, vorrei provare a fare con voi alcune riflessioni più ampie su questa vicenda. Mi costa molta fatica ragionare con distacco, farò il possibile per non difendere a spada tratta i colleghi coinvolti, chiedo a voi una fatica simile: quella di non cedere alla facile seduzione di gridare “Malasanità” o “Assassini!”.

Non sarà facile, nè per me, nè per voi, ma possiamo provarci insieme. Continua a leggere