Archivio mensile:novembre 2013

Come una cannuccia in un’arancia.

Oggi la mia amica, convalescente dopo l’ennesimo intervento, mi manda un messaggio: “Volevo dirti che ho pensato che la roba più fantascientifica della Medicina non sono le scoperte, le nuove cure, i laser, le protesi che si collegano con il cervello. No, sono i drenaggi, dei cazzo di tubi infilati come una cannuccia in un’arancia.”

Oh, cazzo, non ci avevo mai pensato.

Poi ci penso e, in effetti, ha ragione. La Medicina sta veleggiando verso mondi meravigliosi e avveniristici, di diagnosi e terapia. La chirurgia robotica, la microchirurgia, i laser, le videoendoscopie in 3D. Cose meravigliose, che sicuramente apporteranno benefici a tutti, ma che hanno uno solo e unico oggetto: un corpo. Continua a leggere

Un sabato qualunque

Lavorare nel fine settimana è una delle cose che mi rendono il mestiere indigesto.

Restare chiusi 12 ore in Rianimazione, mentre la mia famiglia si gode la giornata insieme, senza di me, mi fa davvero girare le balle. Ma tant’è.

A volte, però, il turno può essere reso più leggero dalla buona compagnia. Nel fine settimana, di giorno, siamo in due e se l’altra è la mia amica, la giornata prende già una piega diversa. Sabato scorso sono stata proprio fortunata: la mia amica era in turno con me e tre dei cinque pazienti erano svegli e in procinto di essere dimessi. Un buon presupposto. Continua a leggere

Ma, allora, che cazzo volete?

In barba a tutti i blocchi di concorsi e finanziamenti, il nostro reparto, in deficit di personale in modo, ormai, cronico e inveterato, è riuscito ad ottenere una deroga per lo svolgimento di un concorso per posti di ruolo nel nostro ospedale.

Allora, provo a ripetervelo lentamente: ANNO 2013- ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO-SANITA’ PUBBLICA. Continua a leggere

Come un fiume in piena.

L’altra mattina sono arrivata al lavoro in anticipo, il che, già di per sè, meriterebbe un post per l’eccezionalità dell’evento.

Visto che avevo ancora ben 5 minuti di vita, prima di tuffarmi in apnea per 12 ore nel mio regno senza finestre, ho deciso di fumarmi una sigaretta celebrativa nel cortile interno.

Pochi secondi e parcheggia il Direttore Sanitario: una donna di mezz’età che, nonostante il ruolo irritante per definizione, mi fa da sempre una gran simpatia. Credo sia per l’ atteggiamento vagamente scazzato e il suo umorismo cinico. Una donna della sua età e del suo ruolo sociale, che non curi particolarmente nè aspetto, nè modi, spicca parecchio in una piccola e borghesissima cittadina. In sostanza non se la tira, quindi mi piace. Continua a leggere