Nei giorni di festa, soprattutto durante le feste di Natale, la Rianimazione assume, se possibile, una sfumatura ancora più triste del solito.
Se già, durante il resto dell’anno, nessuno viene da noi volentieri, a Natale e Capodanno siamo universalmente riconosciuti come il posto più lacrimevole del mondo. Intere filmografie e letterature più o meno colte, narrano di festività trascorse nei letti, o nelle corsie degli ospedali. Siamo la scenografia del Natale tragico, della festa col magone, dei cenoni con una sedia vuota e della fetta di torta messa da parte per essere trafugata, successivamente, in corsia.
Se i pazienti sono i tristi protagonisti, il personale non trasuda gioia. Per quanto, con il passare degli anni, sia stata fatta l’abitudine a lavorare nelle ore e nei giorni meno opportuni, passare Natale, o Capodanno, al lavoro fa ancora, francamente, girare le balle.