Un dolore lungo e largo

Non è tanto ciò che vediamo ogni giorno, vestirsi, curarli, non curali, riuscire, fallire, è altro, è oltre.

Di non riuscire a salvarli tutti ce ne siamo fatti una ragione, abbiamo imparato a studiarli, a trattarli, e a salvarli, anche, in qualche caso.

E’ altro.

E’ la sensazione che ti resta addosso dopo, dopo che ti sei svestito, che ti sei spogliato nudo e hai fatto la doccia con il disinfettante, hai buttato divisa e biancheria nei contenitori appositi, dopo che hai messo la crema lenitiva sulle piaghe del viso.

Resta addosso una sensazione vischiosa di fallimento, di dolore, di colpevolezza, anche quando tu stesso ti ammali e la scampi.

Un’ impotenza potente e dolorosa.

L’impressione è che non cambi niente nonostante i tuoi sforzi.

Lo porterai a casa? Farai ammalare i tuoi cari, i tuoi genitori anziani, i tuoi figli, tuo marito?

Non lo saprai mai, finché non succederà, o forse no, una roulettes quotidiana che ti fiacca lo spirito e il corpo e i mille dolori di schiena e collo e contratture diffuse.

Non sai quando e se finirà, ma se e quando finirà, tu cosa sarai?

Un involucro di dolore, lungo e largo, senza pace, per tutte le famiglie e i parenti ai quali avrai comunicato dolori e fallimento e frustrazione.

Qualche successo ci sarà anche stato, per loro, ma per te?

Tu abbassi il baricentro e tieni duro, aspetti che la buriana ti passi sopra la testa, resistendo come puoi.

Studiando, abbozzando, smadonnando e tornando a casa buono a fare niente, manco a goderti gli scampoli di tempo con i tuoi figli.

Noi reduci di una guerra improvvisa, non voluta, non capita, affrontata in solitudine, come quando, impettito nella tua tuta tivek, ti siedi di fianco al malato, unico essere umano che gli possa stare vicino e gli tieni la mano, accompagnandolo dove non sai, ma, forse, almeno lui starà bene, mentre tu stari qui, seduto, senza aver capito la forza di tutto questo dolore, da solo a subirla, impotente e rabbioso e triste come non credevi che saresti mai stato.

Finirà e ci troverà tutti come macerie, buone a fare niente, solo massa fastidiosa e ingombrante sulle coscienze.